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Scene di ordinaria neve-follia


posted by Nela San on

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Quelli che al supermercato telefonano alla moglie allarmati perché:
 "...non trovo più il latte fresco. Cosa vuoi che ti dica! Robe dell'altro mondo, è finito! Cosa prendo adesso?" 

Quelli che per spalare davanti a casa:
 " adesso la butto in mezzo alla strada, tanto prima poi passa qualcuno e la schiaccia..."

Quelli che, anche per girare dentro al paese:
"...adesso li frego io: metto le catene!"

Quelli che:
"...ho la macchina nuova, grande. Va bene che si chiama Freemont, ma qui a fianco c'è la neve e non riesco a starci. Adesso la parcheggio qui in mezzo alla strada. Staranno attenti gli altri!"

Quelli che sono del servizio comunale, passano alle 21.45 col camion a spalare, con i lampeggianti gialli accesi e facendo un sacco di rumore, non ci prendono bene le misure e fanno "filotto" di 2 alberini sul viale, allora, come se fossero invisibili, fanno retromarcia e se ne vanno, lasciando l'altra metà del viale senza essere pulita.

Quelli che:
"...non sarà un po' di neve a fermarmi!",  si credono Harry Vatanen e si piantano sulla prima salita..."

Continua...

Siamo tutti allenatori di calcio o esperti d'arte


posted by Nela San on

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(Stan Moeller)

Palazzo Diamanti, Ferrara. Mattina di oggi. Ore 10.15.

Probabilmente molte persone hanno pensato di riparare nelle sale della mostra Gli Anni Folli - La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalì, per eludere il freddo pungente ed umido della mattinata odierna.

Probabilmente, visto certi comportamenti maldestramente diluiti nelle singole sale.

Addirittura già dalla

BIGLIETTERIA
- 4 ingressi ridotti.
- Come dice?! 4 tessere socio Coop? No, ne abbiamo una sola, ma noi siamo tutti una famiglia! (Per la cronaca la famiglia doveva essere un caso di bigamia bilaterale, trattandosi di due coppie di adulti Ndr)
- Ah, quindi possiamo avere diritto solo ad un ingresso ridotto!
Il signore lascia la tessera pseudo-famigliare sul banco della biglietteria, si gira rivolto ad una delle ...sue due mogli
- Dice che possiamo fare solo un ridotto, - scuote la testa allontanandosi e continua - fai tu, guarda, paga tu!

SALA 1
Pensate che l'assembramento abbia fatto scattare un allarme? Due allarmi?  Tre?
No. 
Non hanno il medesimo suono: uno è suoneria Nokia generica, l'altro un non meglio identificato attacco di chitarra rock, il terzo uno melenso subito interrotto dalla voce della proprietaria del cellulare:
- Siamo qui, siamo già dentro! E voi dove siete?

SALA 2
Quasi silente...

SALA 3
Forse qui le audioguide danno spiegazioni random? 
Magari non nello stesso ordine dei quadri esposti? 
Lo deducete dai seguenti comportamenti.
Signora audioguidata, che reputa quindi ciò le dia diritto di precedenza,  si è installata proprio davanti a voi. Vi ha tolto la visuale e ora è arretrata tranquillamente senza guardare fino a montarvi sui piedi.
Ragazzino audioguidato forse per fare una caccia al tesoro
- Dove si trova il quadro 17? -  mentre se lo chiede dribbla a velocità da attaccante un gruppo di persone sparso per la sala.

SALA 4
All'arrivo non potete fare a meno di sentirvi profondamente ignorante.
Voi avete iniziato diligenti a leggere la presentazione sul muro delle opere ivi esposte, quando c'è chi, invece, sbuca dal nulla, addita la prima opera che si trova al vostro fianco e insindacabilmente sentenzia:

- Questo è un Picasso!
Sospendete per un attimo la lettura per gettare uno sguardo al quadro che a vostro modesto parere tutto sembra tranne un Picasso.
La signora controlla se qualcuno la sta osservando, si piega verso l'etichetta e corregge il tiro.
- Vieni, Marco, questo è un Gris! Il Picasso c'è dopo.


SALA 5
Ormai avete capito qual è il vostro destino di visitatore di mostre:
quello di essere perseguitata dall'(in)-esperto d'arte di turno, come accadde al Museo Magritte.
Questa volta è l'accompagnatrice del paziente Marco, incontrata in Sala 4 e di cui sentite la voce selvaggiamente  riaffiorare in 

SALA 6
- Marco ti piace?! Se vuoi...
Vi allontanate dal paziente Marco.
In questi periodi di regali di Natale ci mancherebbe anche di sentire la famigerata signora finire la frase con un "...te la compro".

Magari confondendo una scultura di Giacometti con una di Calder. 

Ma, in fondo, non sono sempre sculture?!  

Foto [in+(segna+letica)]


posted by Nela San on

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Teatro.
Prima dell'inizio dello spettacolo a pubblico già seduto.
Platea. Fila 13 posti 6 e 7.


- Com'è il titolo?
- Gente inattesa.
- E chi c'è?
- Piero Sidoti trio e... ah, c'è Giuseppe Battiston!
- E chi sarebbe?
- Come! Non lo conosci? L'attore!
- Cosa ha fatto?
- Faceva poi l'investigatore, quello un po' robusto, nel film Pane e Tulipani!
- ???
- Dai, quello che faceva il ladro grasso che cade sulla tavolata nel film di Aldo, Giovanni e Giacomo!
- Ah, quello calvo, alto, che parla sempre meridionale!
- Macchè! Quello è Aldo! No, ha i capelli...
- No, non mi ricordo.
- Ma sì, l'abbiamo visto anche in quell'altro film...come si chiamava? Quel film dove giocavano sempre a calcio. Sì che te lo ricordi! Era il ciccione con barba e baffi che tirava le punizioni!


Quando si spengono le prime luci in platea, lo spettatore-Fila-13-Posto-6 non ancora ha capito chi vedrà fra poco sul palco.


Mi giro, come a cercare qualcuno.
Con mia sorpresa, vedo che Fila-13-Posto-7 ha tentato per tutto questo tempo di spiegare a Fila-13-Posto-6 chi è Giuseppe Battiston, tenendo in mano il depliant degli spettacoli in cartellone, dove, alla pagina di quello odierno, campeggia la foto di...Battiston!


Si comincia a capire perché la Fila 13, negli aerei ad esempio, è stata soppressa.


Siparioooooooo!

BuroKrate-atro dell'assurdo


posted by Nela San on

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(Sebastian Picker)
Ufficio Agenzia Entrate
- Buon giorno. 
- Buon giorno, mi dica pure.
- Devo  richiedere il duplicato della tessera sanitaria di un mio familiare che si trova all'estero e l'ha smarrita.
- Ha la delega?
- Certo, eccola. Delega firmata dalla persona.
- Bene. Mi vuole un suo documento.
- La mia carta d'identità.
- Benissimo, ora mi vuole un documento di chi l'ha smarrita.
- Sì, eccolo:  ho fatto fare una fotocopia fronte-retro. E' lo stesso citato anche nella delega che mi ha firmato...
L'addetta si irrigidisce.
- No, no, no! Mi vuole un documento in originale di chi ha smarrito la tessera.
- Ma, ma la persona è tutt'ora all'estero! E' per questo che mi sono fatta fare la fotocopia della sua carta d'identità, citata nella delega.
L'addetta è categorica:
- Mi spiace, serve un suo documento in originale. Non ha lasciato a casa un altro documento, la patente, per caso?
- Sì, quella forse, credo di sì.


Si ritorna all'ufficio con la patente, lasciata a casa dal familiare che usa i mezzi di trasporto pubblici, che all'estero funzionano. 
L'impiegata si allarga in un sorriso.
- Adesso abbiamo tutto. Perfetto! Attenda che le faccio una fotocopia della patente.
Costernati dalla differenza di valore fra la fotocopia fatta dal familiare e quella dell'addetta, si decide di osare:
- Mi scusi?
- Prego?
- Mi tolga una curiosità.
- ...
- Se il familiare avesse avuto con se' anche la patente, il duplicato non poteva essere richiesto?
- Eh, sì, sa, è veramente un casino. 
L'addetta è abbastanza imbarazzata. Continua:
- Per questo suggeriamo sempre di lasciare a casa un documento: il passaporto, la carta d'identità, oppure la patente. 
- Ah, ecco...


Per ragioni di privacy, non citerò l'ufficio. Il dialogo è avvenuto oggi, fra le 10.00 e le 10.45.


Se quindi decidete di scomparire da questo paese, tranquilli!  
Chi eventualmente vi vuole ritrovare non può sporgere denuncia. Occorre la presenza dello scomparso a denunciarne la scomparsa. 
Non per niente abbiamo l'autocertificazione. 


Alegra-mente vostra,
PS 
Per commenti indignati e non, clikkate in cima al post su "No comments". Dicitura un po' equivoca. Lo so, induce a pensare che non si vogliono commenti, ma non è così. E'  solo per restare nell'ambito dell'assurdo. 

Frédérick Magritte


posted by Nela San on

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(Opera di Marta Czok)

Museo Magritte, Bruxelles. Domenica pomeriggio 9 ottobre.


Nell'oscurità delle sale si aggira una signora. 
Abiti normali, altezza normale, fisionomia normale. 
Passerebbe pure inosservata se non fosse per i suoi movimenti tipo alfiere degli scacchi. 
Silenziosamente guarda il quadro di fronte, si sposta in diagonale, riguarda il quadro, si gira come se cercasse qualcuno, poi si avvicina a leggerne il titolo.


Man of the sea
Borbotta qualcosa del tipo: "Quella maniglia di finestra, in spiaggia poi?!"
Si allontana.


La ritroviamo a fare lo stesso approccio con un altro quadro.
Vintage, 1943
Qui ritorna a guardarsi attorno. Sembra cercare disperatamente il suo gruppo.
Esclama allibita: "No, no, no meglio gli impressionisti, quella mostra a Treviso..."


Dopo averla fortunatamente persa di vista, sentiamo all'improvviso un lamento.
"Ah, sei qui! Finalmente ti trovo. Adesso poi tu mi devi spiegare che senso ha che questo Frédérick ci dipinga un quadro con uno specchio e una palla. E lo intitola pure Mona Lisa! Semmai Monna Lisa! Non è la Gioconda di Leonardo che è in quel museo di Parigi. Come si chiama?!"


Ci allontaniamo nell'oscurità.
Decidendo di non palesare la nostra nazionalità.

E ora l'ultima domanda: "Progetti futuri??!!"


posted by Nela San on

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(By Frank Saïssi - Chasse croisée)

Ha una tale sfiducia nel futuro che fa i suoi progetti per il passato. 
(E. Flaiano)

PROVE TECNICHE DI SPAZIENTIMENTI


posted by Nela San on

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(Colleçao Berardo, LIsbona Opera di artista scandinavo)


Adda passà 'a nettarina!