Hera meglio il tuk-tuk!


posted by Nela San on

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Ore 8.15 di una mattina nebbiosa
Sulla strada provinciale, nello stesso senso di marcia, davanti a voi un'allegra file di tre .... Paperelle?
No! 
Trattasi di tre apecar dell'Hera, elefantiaca S.P.A. (sì, avete capito bene, SpA) della monnezza-crazia,  e di altre cosette varie, fra cui un servizio di onoranze funebri, speriamo non creato per ottimizzare smaltimenti ed inceneritori con i cari estinti.


A smentire lugubri umorismi ci pensa invece la brillante illuminazione della torre di un termovalorizzatore, che, di notte, in barba al risparmio di energia, emana più luce di un'altra ben più celebre, senza peraltro venir visitata come la parigina. 



Sarcasmo a parte, mentre guidate e li guardate tutti e tre disciplinatamente in fila, pensate ai loro cugini indiani.
(Source: Nela San)
Quei tuk tuk che a Delhi o Mumbai girano in felici e indisciplinati gruppi, caricando turisti e locali di (quasi) ogni casta. Aromatizzati agli incensi in onore di Ganesh. Sonorizzati con casse strillanti musiche occidentali o bollywoodiane dietro al passeggero. Guidati a fari spenti nella notte e strombazzanti i loro clacson a tutte le ore.

Mentre ripensate alla vostra esperienza indiana, realizzate che le prime due aperelle stanno sempre più distanziando quella davanti a voi, la cui velocità si sta progressivamente smorzando in concomitanza ad un andamento zigzagante abbastanza strano per essere su una provinciale in Italia.

Un tuk tuk indiano riciclato (mai termine più appropriato) ad utilizzo trasporto rifiuti?

Avendo cura di preavvertire con leggero colpo di clacson, decidete di superarlo. 
Tutto in regola, pensate. Nessun divieto di sorpasso e limiti di velocità mantenuti.

E invece... 
Al termine della manovra, guardando nello specchietto retrovisore, capite il motivo del zigzag. 

Il conducente stava telefonando.
Non solo...

Oltre all'impegno nella telefonata e nel zigzag, il suddetto si impegna di più. Abbandona il volante con l'unica mano libera per mandarvi un plateale segnale di andare a quel paese!

Ebbene:
caro operatore dell'Hera, consumatore di telefonia mobile e (termo)-smaltitore di rabbia, io, a quel paese, quello dei più felici conduttori dei cugini del tuo apecar, ci andrei.

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